su blog de chie non cheret seberare intro natura e cultura

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mercoledì 20 aprile 2011

PRESENTADA DE SU BABEL FILM FESTIVAL 2011

Giovedì 21 aprile 2011, alle ore 11.00, presso la sala conferenze della Società Umanitaria – Cineteca Sarda, viale Trieste 126 Cagliari si terrà la conferenza stampa di presentazione della seconda edizione del BABEL FILM FESTIVAL, concorso cinematografico internazionale destinato esclusivamente alle produzioni delle minoranze culturali, ai film che siano espressione di una minoranza linguistica e culturale, in cui dialoghi e testi siano in una lingua minoritaria, dialetto, slang, lingua morta, nel linguaggio dei segni o qualsiasi lingua non ufficiale.

BABEL FILM FESTIVAL è promosso dalla Società Umanitaria - Cineteca Sarda di Cagliari, dall'Associazione Babel e dalla società di produzione Areavisuale, in collaborazione con la Federazione Italiana Circoli del Cinema (FICC), la NUCT (Nuova Università del Cinema e della Televisione di Roma – Cinecittà) e Cinemecum.it.

BABEL FILM FESTIVAL è un progetto sostenuto dalla Regione Autonoma della Sardegna, dalla Provincia di Cagliari, dal Comune di Cagliari, dalla Fondazione Banco di Sardegna, con il patrocinio della Regione Autonoma della Valle d'Aosta, della Provincia Autonoma di Trento e della Provincia di Oristano.

MEDIA PARTNERS sono 35mm.it (Roma), Radio press (Cagliari) Radio Onde furlane (Udine).

PARTNERS sono: Centro Espressioni Cinematografiche (Udine), Centro Europeo per il plurilinguismo - Forskningscentrum för Europeisk Flerspråkighet (Milano), Centro Servizi Culturali UNLA (Oristano) Chambra d'Oc (Roccabruna) ENS - Ente nazionale per la protezione dei sordi (Sezione di Cagliari) Istituto di Cultura Ladino (Pozza di Fassa), Istituto di Cultura Sintia (Mantova), L'altra cultura soc. Coop. (Oristano) Molise Cinema (Casacalenda), Nisi masa – European Network for Young Cinema (Parigi), Obra cultural de l'Alguer (Alghero), Cinema Spazio Odissea (Cagliari) Social World Film Festival (Acerra), Sucar drom (Mantova).

Pro informatziones e pro iscarrigare su Bandu si podet intrare in su situ ufitziale de su cuncursu

CALE EST SU DESTINU DE SA LIMBA SARDA?

Biende cust'artìculu in su giornale "La  Repubblica" m'est intradu su firtu.

"Manuel Segovia (foto), 75 anni, e Isidro Velazquez, 69, vivono a 500 metri di distanza nel villaggio di Ayapa, nello Stato del Messico del sud del Tabasco. Sono gli ultimi due esseri umani a conoscere la lingua Ayapaneco, ma di fatto questo idioma in via d'estinzione è già morto. I due, infatti, non si parlano. Non è chiaro se il motivo sia un episodio lontano nel tempo, o una semplice antipatia personale. Fatto sta che questo linguaggio conosciuto per secoli nella regione, sopravvissuto ad invasori, carestie, disastri ambientali, colonizzatori e rivoluzioni, ora si estinguerà per.... scarse affinità."

E no iscu canta zente at lèziu s'artìculu de Gianni Loy in Sardegna democratica.


Apo immaginau su tempus benidore meu... e de fizu meu. 
E timu chi si dda sigheus cun custas gherras de inoghe a chent'annos amus a finire adiasi. 


Duos òmines solos, unu asuba de su Gennargentu, unu asuba de Monte Arcosu chi non si foeddant a pare e sa limba sarda est bella che morta.
Mancae at a abarrae solu in sa boghe registrada de sa Meridiana "Beni benius in Sardigna", o in su nùmene de calchi Resort turìsticu ma nemos prus dd'at a cumprèndede, sos pagos sardos abarrados si nde ant a arrìede, e sos italianos e sos istranzos ant a a fàede sa matessi cara chi oe faent po sa limba Ayapaneco. 

lunedì 4 aprile 2011

L'AMORE DEL FIGLIO MERAVIGLIOSO


Mercoledì 20 aprile 2011
alle ore 20 presentto il romanzo di BACHISIO BANDINU
"L'amore del figlio meraviglioso", Il Maestrale
reading a cura di Carlo Antonio Angioni
musiche ed ambientazioni elettroniche Alessandro Pintus
foto Roberto Salgo
Al termine “La parola allo Chef” a cura di Roberto Chergia
INFO&PRENOTAZIONI 070 824101 - 345 2433231- 070 6670119
Anni '60 del Novecento: Sardegna. Stranieri venuti dal mare nominano Costa Smeralda quella parte inabitata di litorale che i nativi galluresi chiamano, nel loro sardo-corso, Monti di Mola. Così inizia la favola turistica, un inizio ignorato dalle odierne cronache mondane delle estati "smeraldine". Alle origini di quella favola, e nei ...profondi retroscena della leggenda, va invece il nostro narratore, per dirci la storia mai detta di un luogo che si ritiene a torto di conoscere. La storia s'incarna nelle vicende e passioni di un'intera famiglia che ha venduto le sue proprietà terriere ai costruttori del paradiso vacanziero. Il patriarca pastore di capre, resistente ma con un destino di spaesamento e sensi di colpa. Una moglie costretta nella mediazione fra vecchio e nuovo. Il luccichio del nuovo che abbaglia due dei tre figli. E il terzo figlio, che ha studiato in Continente e alle favole è disposto a crede ben poco...