su blog de chie non cheret seberare intro natura e cultura

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martedì 8 marzo 2011

Limbas postas a buddire

Quando ero piccolo, con mio padre e mia madre a fine agosto portavamo a casa i pomodori maturi per la conserva. Li passavamo e li mettevamo nei barattoli e nelle bottiglie della birra. Poi mettevamo tutte le bottiglie in un grande calderone, a bollire, per ore. Ecco. Così facevamo la conserva. Conservavamo la passata di pomodoro per tutto l'anno. Credo che mia mamma lo avesse imparato da nonna e forse nonna da sua madre e così via e così anche io e mia moglie faremo la conserva. Pensadoci bene ciò che conserviamo non è il pomodoro, quello ce lo mangiamo. Noi abbiamo conservato una tradizione, un uso, un modo di vivere. E questo modo di vivere comprende tante cose come quando mia madre dice, "Mi paret ca ocannu dda feus sa cunserva" e mio padre le dice, "Telefonaus a tziu Micheli Fenu de Santeru po si nde fàede lassae una pariga de chilos de cussa tramàtiga bella cota". E allora zia dice "Faimindi betidi a mimi puru", "E cantu ndi cheres?", "Duas cassitas".



C'è una bella differenza tra i pomodori e la vita, tra la marmellata e la vita, signor Banfi. Le lingue sono la vita e finchè io parlerò la mia e la parlerà mio figlio, che ha tre anni, non dovrà finire in un barattolo, in una credenza ben chiusa. Io la mia lingua la sento suonare al suono del rock e del rap, non dei violini a marcia da morto; io la mia lingua la sento per le strade e per quanto il suo personaggio dica che a lavare testa all'asino ci si perde l'acqua e il lavoro (A samunare sa conca a s'àinu....), io non mi arrenderò mai, e non lo faranno decine di popoli in Italia e nel mondo e di teste ne laverò ancora tante prima che la lingua sarda e la mia vita finiscano bollite in un barattolo.

Guardate questo e capirete LA COSTITUZIONE CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO

1 commento:

  1. Salude Tore.
    Est dae pagu chi lego su blog tuo, ma ti sigo in sa radio. Non m'apo perdidu una puntata de Jannaberta. Complimentos pro totu su traballu chi faghes.

    A mie puru custu filmeddu no est pràghidu in nudda. So siguru chi su regista non aiat intentzione mala, ma est pròpriu una manera betza e isballada de presentare sa chistione linguìstica. De sapone bi nd'at a chèrrer meda, ma as a bìder chi, si li mantenimus barra, amus a comprere.

    Saludos,
    Fabrìtziu

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