su blog de chie non cheret seberare intro natura e cultura

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giovedì 6 giugno 2013

Sono usciti i bandi cinema: UN ISOLA TUTTA DA GIRARE (MA SENZA MACCHINA DA PRESA)

Pubblico questo post di Facebook scritto da Marco Antonio Pani perchè modestamente anche io, nel mio piccolo, faccio parte di quell'elenco. Non posso che essere d'accordo con Marco. Stamattina partirò per Udine dove alla conferenza internazionale per i 20 anni della carta europea delle lingue minoritarie parlerò del Babel Film Festival e del cinema sardo. Ne parlerò con orgoglio, perchè di autori e professionisti bravi in Sardegna ce ne sono davvero tanti, ma come spesso capita candu non ddi at dinare nois nos depimus pònnere in fila, ca non contamus nudda e candu invetzes arribbat su primu imboddiosu fanfarone dae foiras li ponent su tapete arrùbiu e dd'aperint su siddau (vedi Claver Salizzato cun su progettu pro su film de Eleonora e medas àteros). No est solu a nàrrere ca su cinema est una industria, est fintzas a ddi pònnere cambas pro camminare. Tenide passièntzia Film Commission e Regione, ma custa est s'àndala isballiada. Nos sezis pighende in giru e nois nde semus istracos.



A tutti coloro che in modo diretto o indiretto hanno deciso di stanziare per il cinema in Sardegna la cifra demenziale di euro 230.000.
Mi chiamo Marco Pani. Battezzato Marco Antonio. Faccio o cerco di fare, oppure ho cercato di fare, - questa è la frase giusta - il regista, o meglio l'autore di racconti realizzati col linguaggio audiovisivo del cinema e del video, da ventitré anni. E sono sardo.
E siccome sto valutando, in questo periodo, l'opportunità di abbandonare questa strada per dedicarmi a qualcosa "di più serio" e meritevole d'attenzione da parte delle istituzioni Regionali (e non solo), tipo comprarmi una trivella e cercare il metano sotto il parco di Molentargius, ho deciso, prima, di dire la mia sull'argomento.
Per farlo, però, ho bisogno di fare un piccolo elenco.
Bonifacio Angius, Simone Contu, Paolo Zucca, Peter Marcias, Giovanni Coda, Paolo Carboni, Simone Lecca, Daniele Atzeni, Giovanni Columbu, Salvatore Mereu, Enrico Pau, Enrico Pitzianti, Gianfranco Cabiddu, con tutta modestia, nel suo piccolo, anche il sottoscritto e svariati altri che prego di aggiungersi a questo post. (...)
Sono solo alcuni degli autori che, a vario titolo, in modi, con generi e risultati diversi, hanno fino ad ora realizzato opere, frutto del loro ingegno, nate da loro idee e per questo da loro proposte e promosse in prima istanza. Attraverso la loro realizzazione, in vario modo, la Sardegna ha conosciuto meglio sé stessa e si è proposta al resto del mondo MA SOPRATTUTTO SI È CREATO DEL LAVORO.
E qui viene un altro piccolo, esemplificativo elenco
Pietro Rais (scenografo), Gabriel Lasio (scenografo), Salvatore Aresu (scenografo e costumista)
Hanno bisogno di un'equipe minima di circa 3/5 persone per realizzare il loro lavoro.
L'indotto del loro reparto è rappresentato da ricadute economiche su.
fornitori di materiali per l'edilizia
fornitori di legnami
fornitori di vernici e tinte
fornitori di tessuti
drogherie
negozi di bricolage
negozi dell'usato
antiquari
ecc.

Stefania Grilli (costumista)

Ha bisogno di circa 2/6 persone a seconda del film
e prevede l'impiego indiretto di almeno altre 2/3 persone
Le ricadute di questo reparto riguardano
negozi di tessuti
robivecchi
negozi d'abbigliamento
mercerie
copisterie
sartorie
librerie
ecc.

Corrado Serri (direttore della fotografia)

la sua squadra impiega altre 3/4 persone
Le ricadute riguardano
aziende di noleggio di attrezzature fotografiche
aziende di noleggio di attrezzature di illuminazione e macchine cinematografiche
negozi di fotografia
negozi di tessuti

Gerolama Sale, Roberta Pili (parrucchiere cinematografiche)

la loro equipe varia da 2 a 4 persone minimo a seconda del film
la ricaduta economica riguarda
negozi di materiali e prodotti per parruccheria

Karel (produttore)

la sua equipe varia da 3 a 20 persone occupate
le ricadute del lavoro della squadra di produzione variano talmente da investire praticamente tutto il tessuto produttivo dell'economia
in particolare:
ristorazione
industria alberghiera
ricaduta diretta nelle casse comunali per autorizzazioni alle riprese, parcheggi, riserva di spazio pubblico per le riprese
cartolerie e materiali di cancelleria
negozi di telefonia
negozi di elettronica
società di produzione terze per realizzazione di:
montaggio del film
distribuzione
disegno e stampa di materiale promozionale
ecc.

Contribuiscono inoltre in modo diretto alla realizzazione di un film di fiction:

aiuto operatore, assistente operatore/fuochista, controllo video, aiuto scenografo, attrezzista di scena, costruttore, pittore, aiuto costumista, assistente ai costumi, aiuto regista, assistente alla regia, 2º assistente alla regia, segretaria/o d'edizione, capo elettricista, primo elettricista, secondo elettricista, mecchinista di scena, aiuto macchinista, gruppista, autotrasportatore, direttore di produzione, aiuto di produzione, 1º, 2º, 3º assistente alla produzione, runner, ispettore di produzione, tesoriere, personale amministrativo, ecc.
Ma per fare un film, ci vogliono gli attori ed allora solo a titolo d'esempio, un altro piccolo elenco, e sono solo pochissimi attori che conosco personalmente ma ce ne sartebbero, ovviamente da citare ancora un sacco:
Massimiliano Medda
Simeone Latini
Isella Orchis
Lia Careddu
Clara Murtas
Cesare Saliu
Gianluca Medas
Giampaolo Loddo
Benito Urgu
Emma Medas
Daniele Meloni
Gianfranco Cudrano
Nuzio Caponio
Francesco Origo
Nicola Adamo
Antonio Careddu
Piero Marcialis
Maria Loi
Luciano Curreli
Rosalba Massimo Piras

sono appena un esempio limitatissimo della quantità di attori sardi che hanno partecipato finora ai vari film lunghi o corti che sono stati realizzati in Sardegna negli ultimi 15 anni e per i quali il cinema è e rimane un episodio, un'eccezione.

Decine e decine di comuni della sardegna sono stati coinvolti nella realizzazione di film di lungo e corto metraggio e prodotti audiovisivi dei generi più vari, potendo così promuovere il porprio territorio e in molti casi inserendo un periodo di crescita culturale e sociale per le proprie comunitpa propiziato proprio dal lavoro di preparazione e realizzazione dei filmati.
A fronte di quanto elencato fino ad ora, apprendiamoche i nostri governanti regionali hanno destinato alla legge che dovrebbe finanziare il comparto cinematografico, circa 230.000 euro.
Con questi 230.000 euro si dovrebbe finanziare:
sviluppo di sceneggiature di lungometraggio
produzione di cortometraggi cinematografici
Soldi pochi e praticamente buttati.
È come aiutare l'industria mineraria comprando i martelli a 5 minatori.

Se invece la Regione finanziasse 20 film da 1 milione di euro all'anno con solo il 20% del budget (ovvero con 200.000 euro ciascuno) chiedendo in cambio che il 130% (minimo) di quei denari siano investiti sul territorio dell'isola e che il 50% del personale del film sia sardo, il risultato sarebbe:

a fronte di un investimento di 4.000.000 di euro, 20 film realizzati in Sardegna e distribuiti (alcuni solo in Sardegna, altri in italia, altri in Europa, o nel resto del mondo. Tutti in tutto il mondo, tramite il web).
Una ricaduta immediata sul territorio del 130%. Ovvero , diamo 4.000.000 alle produzioni, ma loro sono tenute a spenderne entro un anno e mezzo sul territorio almeno 5.200.000.
Ricaduta diretta in occupazione di categorie altrimenti destinate ad emigrare o a disperdere le loro competenze.
Ricaduta diretta in occupazione tramite l'incremento del lavoro di strutture ricettive, alberghiere, turistiche, manifatturiere, artigiane, ecc.

E invece, quest'anno, ci sono 230.000 euro, per il cinema.


Per interventi "a favore del lavoro nei call center" 491.000.

9 commenti:

  1. mi trovi assolutamente d'accordo. Aggiungerei inoltre che porre come condizione per poter partecipare alla gara quella che la casa di produzione debba essere registrata da almeno 24 mesi vuol dire escludere tutte quelle giovani compagnie che dovrebbero essere le prime destinatarie di finanziamenti pubblici anche perche' i cortometraggi sono proprio il mezzo attraverso il quale queste piccole compagnie iniziano a farsi notare nei circuiti dei festival e danno la possibilita' a giovani attori e registi di farsi conoscere.
    Inoltre i criteri di selezione delle opere sono a dir poco ridicoli: solo 15 punti per il valore artistico. Ben 8 punti per il curriculum dei produttori e distributori...quanti cortometraggi conosciamo che hanno un distributore?! Le solite buffonate...che peccato, perche' la Sardegna e' veramente ricca di storie, talenti e locations.

    Giampietro Balia
    www.giampietrobalia.com

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    1. Un consiglio, fate le osservazioni, chiedete la rettifica dell'attribuzione dei punteggi, noi lo stiamo facendo.
      Saluti
      Luca

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  2. Ciao Marco Antonio, condivido per intero il tuo discorso che, anche se approssima in difetto ( i vantaggi economici e socio-culturali di una corretta,razionale e lungimirante politica di sviluppo del cinema, in una terra come la nostra, sono quasi da sogno! ) , ma voglio darti una mia personale interpretazione della follia di questo bando prodotto dalla Film Commission e dalla Regione Sardegna. Ho appena concluso l'ennesimo film "in continente" come Direttore della fotografia con l'aiuto essenziale e impagabile di due professionisti sardi che mi hanno raggiunto a Roma. Un eccezionale Macchinista ( che stavolta ha fatto anche l'eccezionale elettricista!) Alberto Badas e di un eccezionale Assistente Operatore Michele Badas. Produzione e regista sono rimasti talmente soddisfatti per la qualità del lavoro e la serietà del mio reparto (il resto del reparto era costituito da "continentali") che mi hanno chiesto il motivo per cui i registi sardi preferiscono importare da fuori i direttori della fotografia ( io ho aggiunto che portano da fuori anche tanti altri capo-reparto e che lasciano ai nostri la parte di assistente e/o aiuti e/o stagisti!! ). La mia ironica e trista risposta è stata: " perché non ho mai aggiornato il mio curriculum IMDB dal 2005 così come quello della Film Commission!! " ( prometto che mi metterò in riga! ). Questo esempio,ultimo cronologicamente, perché volevo introdurti il mio ragionamento. Gli "autori" sardi, come li chiami tu, insieme ai politici che legiferano, sono "colpevoli" di non aver saputo sfruttare i milioni di euro che sino a qualche anno fa si stanziavano per il cinema sardo ( sarebbe stato più corretto chiamarli fondi per i soliti registi sardi ) perchè si creasse un Humus, una griglia, una base forte e stabile di tecnici e artisti sardi che dessero l'avvio a una nuova economia o come la chiamano nostalgicamente i politici, a un'industria cinematografica. Si sono creati i film ma non i "cinematografari" che per formarsi sono scappati da casa loro e ora "Esportano qualita" in continente e nel resto del mondo. Si sono realizzati film di qualità ma nemmeno una casa di produzione in grado di svincolarsi dai soldi pubblici e proporre alternative produttive. Gli autori sardi ( solite facce, soliti nomi ) hanno fatto arricchire produttori e tecnici "stranieri" per 15 anni e hanno contribuito alla loro ulteriore formazione professionale. La cultura deve essere la priorità di ogni paese civile e i soldi pubblici devono sostenerla ma sono del parere che la cultura, specie quella cinematografica, debba essere in grado di provvedere in parte a se stessa. Ora che mancano i soldi pubblici gli autori sardi si rendono dunque conto che manca una base sulla quale appoggiare il culo, un parapetto per non cadere. ..I nostri "autori", ci hanno preso per il culo caro Marco Antonio., sostenuti da leggi che non ci tutelano e da una subdola egocentricità autistica e subdola!! Claudio Marceddu.

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    1. Claudio, condivido gran parte di ciò che dici ma non cadiamo nel solito errore di banalizzare. E' pur vero che alcuni autori hanno fatto solo i loro interessi così come le case di produzione hanno seguito i finanziamenti ma se non abbandoniamo l'atteggiamento della contrapposizione a tutti i costi non ne usciremo vivi. Potrei dirti che noi come casa di produzione ci siamo messi l'obiettivo di realizzare produzioni con la totalità di professionisti sardi, l'abbiamo fatto e continuiamo a farlo ma non è questo il punto, il punto è essere capaci una volta per tutte a fare squadra, mettere una pietra sopra a ciò che è stato, metterci tutti davanti alle nostre responsabilità e chiedere in maniera univoca il riconoscimento delle nostre professionalità e leggi che le tutelino e favoriscano. Se Marco oggi scrive e fa un appello è perché sa benissimo che il problema è il lavoro di noi sardi, oramai siamo tutti consapevoli che le professionalità ci sono e vanno valorizzate, il problema è sederci attorno ad un tavolo e cercare di portare avanti un'istanza unitaria altrimenti continueranno a prenderci per il culo, finora è stata proprio la mancanza di unità a far si che qualcuno approfittasse della situazione, se ci prendiamo ognuno un po di responsabilità e ci mettiamo l'impegno possiamo cambiare lo stato delle cose. Spero di incontrarci presto. Ciao, Luca.

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  3. Ringrazio Luca per aver correttamente interpretato il mio appello. A te (possiamo darci del tu?) Claudio Marceddu, che non ho ancora la fortuna di conoscere, dico che rinvangare il passato e peggio ancora offendere i colleghi non rientra nella filosofia con cui ho scritto il mio post nè in quella con la quale ho proposto un incontro di tutti gli operatori del settore a Sassari per il 28 e 29 di giugno in occasione del Sardinia Film Festival. Della base hanno bisogno sia i colleghi ai quali alludi, sia tutti noi altri, non solo autori. Ci sono stati casi in cui alcuni hanno preso ed altri no. Se ci fossero stati soldi adeguati e politici puliti, non sarebbe successo e alcuni non avrebbero avuto nemmeno bisogno, di ricorrere a appoggi, strategie o quant'altro. Ma guarda che la stessa cosa si ha a tutti i livelli in Italia. Tu puoi escludere di aver mai lavorato in un film i cui soldi sono stati trovati anche grazie ad "aiutini"? Cerchiamo di fare massa critica per ottenere qualcosa di grande per tutti. Questo è tutto. Gli autori sardi non sono 5 o 6, non sono solo i soliti nomi a cui alludi. Quello che otterremo, se otterremo qualcosa, sarà destinato a tutti. Io la vedo così. L'unico modo per far si che i cani non si azzannino e che ci sia pappa per tutti e abbondante. (continua)

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Riguardo la scelta dei direttori della fotografia, siccome a quanto leggo sei un professionista del settore, sai benissimo che il regista, quando può, ne sceglie uno che sia di sua fiducia, perchè dovrà in qualche modo essere il suo occhio, e questo a prescindere dal fatto che venga dalla Bosnia Erzegovina o dal Burundi. Negli studios a volte addirittura il direttore della fotografia lo sceglie il divo di turno perchè la cosa più importante del film è che lui "venga bene", figuriamoici... Ora, se la maggior parte degli autori sono costretti a formarsi fuori dall'isola, o semplicemente scelgono di farlo, in piena legittimità, e per una serie di circostanze iniziano a girare con questo o quel direttore della fotografia, in base a quale principio, riuscendo finalmente a girare in Sardegna, dovrebbero abbandonare la sicurezza di quel direttore della fotografia con cui si intendono alla perfezione e prenderne un altro, pur bravo, perchè è sardo o perchè vive e lavora solitamente in Sardegna, quando a loro è sconosciuto e con un rapporto del tutto da costruire da zero? Per certi ruoli scelte del genere sono sempicemente aliene alla professione. Ovvio che la presenza di un'industria cinematografica a regime favorirebbe la partecipazione nei progetti anche dei direttori della fotografia sardi, e per questo anche ci incontriamo e ci dobbiamo unire. Ma se le cose funzionassero in modo normale, sarebbero chiamati o da registi che hanno già lavorato con loro, o da produzioni che li conoscono per la loro traiettoria professionale, o perchè la casa di produzione li impone agli autori per questioni di budget o di politica dei finanziamenti pubblici. Il regista, se può scegliere, sceglie la sicurezza di qualcuno di cui si fida, con cui ha un rapporto già instaurato e proficuo, e che sa come interfacciarsi con lui perchè ci ha già lavorato e lo conosce, conosce i suoi gusti e sa prevenire i suoi tempi e le sue scelte. E scommetto che anche il direttore della fotografia, potendo scegliere, sceglierebbe il suo fidato assistente... O lasci smanettare le tue ottiche a uno sconosciuto se hai la possibilità di far lavorare con te la sicurezza dell'assistente con cui sei abituato ad aver a che fare?Un altro punto: e qui è proprio autolesionismo. I soldi non è che sono finiti, è che si destinano a settori produttivi inconcludenti, dannosi e spesso mafiosi, a discapito delle industrie culturali che, come appunto sai benissimo, producono ricaduta immediata e a colpo sicuro. Quindi, perchè diamine non dobbiamo pretendere da cittadini, prima ancora che da cinematografari, che i soldi pubblici, nostri, vengano spesi in attività produttive sia dal punto di vista cultirale che da quello economico e dello sviluppo di un mercato del lavoro pulito ?

    Ma se non sei d'accordo, rispetto la tua opinione. Unirsi non è un obbligo. Invece cercare l'incontro e la concordia è l'unico modo per unirsi. Il passato è il passato e dobbiamo lavorare perchè prima o poi (meglio prima) smetta di ripetersi, e non per rinvangarlo e sentirne continuamente la puzza.

    Un saluto e speriamo di vederti a Sassari!

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  6. Ciao Marco Antonio, anzi, ciao a tutti! Mi rendo conto di aver scritto in maniera troppo frettolosa e approssimativa il mio post e con ciò di aver ridotto il mio pensiero a uno strillo di ragazzino!! Prendetelo come tale! Il mio ragionamento sarebbe ben più lungo e complesso ma conto un giorno di potertelo produrre a voce. Detto ciò, volevo assicurarti la mia volontà di non chiudermi nel mio mondo e di voler partecipare insieme a voi tutti a questa discussione, che spero ci possa portare a risolvere tutti i problemi che attanagliano il cinema "sardo" e soprattutto che ci porti a far cambiare questa legge che è la causa principale della mia rabbia e dunque dei nostri problemi. Purtroppo partirò domenica per una produzione Rai che mi terrà impegnato sino al 28 luglio e dunque non potrò essere presente a Sassari. Dimmi come posso fare ad aiutarvi in questa discussione, anche se a distanza. Saluti.

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